Come suggerito dal titolo il nuovo lavoro di Gianclaudio Hashem Moniri (Agan, Kaeba), ormai rimasto da solo a preservare la natura sperimentale del progetto che si è immesso sul mercato con ‘Platforms’, desidera rappresentare un’affermazione di stile in un processo di transizione che non sappiamo ancora a cosa potrà portare. Le otto tracce sono state registrare dal sound designer romano secondo un approccio più minimale e regolato dall’improvvisazione che lo ha visto misurarsi soltanto con strumentazione analogica. Rispetto al precedente ‘Mainframe’ colpisce l’artwork in stile Nine Inch Nails di Zavoloka, la produzione risulta meno assortita ma in tale essenzialità riemergono anche tratti compositivi che avevano reso celebre Plaster, non solo all’interno del catalogo della Kvitnu ma nella  complessa scena elettronica sperimentale del vecchio continente. I meccanismi robotici di ‘Casual Encounter’ invitano un ascoltatore aperto di mente nei meandri di una scaletta ipnotica in cui la fonte più pura della creatività e la deriva post-apocalittica, tra amici immaginari e carezze ricevute da sconosciuti, convivono senza difficoltà.

http://www.suffissocore.com/portal/review/10933/plaster-transition