Sarà la gelida aria di Kiev ad avergli schiarito un po’ le idee, forse le desolate campagne ucraine o semplicemente un bel cambio di etichetta ma state pur certi che qualcosa deve essere successo. Fabrizio Matrone in arte Matter scuote il 2013 con un disco di musica che sarebbe riduttivo chiamare soltanto elettronica e lo fa partendo dal principio più semplice ma al tempo stesso più difficile del mondo: lo studio.
Biorhexistasy è una parola che serve a descrivere in maniera unica i principi fisici, chimici e biologici che portano alla formazione del suolo terrestre ed è composta dai due processi ciclici Biostasy e Rhexistasy; è proprio lo studio e l’approfondimento di queste teorie evolutive che conduce l’ingegnere sonoro Matter a forgiare un album che possa descrivere con i rumori gli stessi cambiamenti climatici e geologici del pianeta. Madre natura come ispirazione, come unica forza capace di smuovere il mondo e rigenerarsi continuamente. Anche il disco è diviso in due parti, le prime quattro tracce concludono con la magnifica “Biostasy” un ciclo musicale di elettronica raffinata che nasce dalle basi rumoristiche naturali di “Surface” e si intensifica di suoni industrial e basi techno. Come un continuum di pioggia e vento che favoriscono la vegetazione e inducono cambiamenti chimici nel sottosuolo anche questa prima parte sembra descrivere la incessante e regolare crescita della natura in preparazione alla dominanza del clima. “Dominance” infatti apre la seconda parte del disco descrivendo immediatamente il cambiamento sonoro, industrial pura e violenta che per tre minuti si scatena proprio come un temporale negli orecchi dell’ascoltatore; la techno si fa più pesante e le basi house incominciano a scandire ritmi taglienti e folate improvvise di acid. La sperimentazione prende campo e lascia da parte tutto ciò di programmato rendendo l’ascolto più difficile e più fisico ma sicuramente più appagante.
Un rumore di fondo che descrive l’erosione e la disgregazione del sottosuolo (“Sub Soil”, “Grain”) in tanti strati sotto l’azione di piogge violente ed improvvise alternate a venti velocissimi. “Biorhexistasy” è un disco pesante, che trascrive in rumore un processo naturale e ne sottolinea la grandiosità e la incontrollabilità. Matter ha scolpito un monolite sonoro utilizzando tutto ciò che la natura gli ha dato e ne è diventato padrone.
Original here: http://www.shiverwebzine.com/2013/10/10/matter-biohexistasy-2013-kvitnu/