Il nuovo lavoro solista di Mingle (all’anagrafe Andrea Gastaldello) si intitola Static. È una parola inglese che, come per l’italiano, ha diversi significati. Ascoltando il disco viene immediatamente da pensare che Mingle abbia deciso per questo titolo a ragion veduta perché, mascherato tra sembianze di immobilità (del tutto apparenti), c’è un frequente rimando all’elettricità statica e ai suoi molteplici effetti simpatici. Avete presente quando, nei decenni scorsi, si sentiva quell’effetto di risucchio avvicinandosi al tubo catodico del televisore? Oppure quel vecchio giochino che si faceva strusciando il guscio di una penna a sfera contro il maglione per poi vedere l’effetto che faceva su alcuni coriandoli di carta? Ecco, Static mette spesso in gioco quell’immaginario, evocando l’attrito dell’elettricità statica, con i suoi conseguenti scricchiolii e la sua stravagante carica magnetica.
Paladino della computer music del nuovo millennio Mingle gioca coi suoni in maniera molto affascinante, lasciando che siano i tappeti sonori a prendere possesso della sua musica.
Con frequenti inserimenti armonici, ritmici e melodici, con rispetto quasi maniacale degli intervalli di tempo, i brani del suo nuovo disco creano un mondo parallelo in cui perdersi è decisamente inevitabile.
Sono undici brani strumentali che si tengono lontanissimi da qualsiasi caduta nello scontato, puntando, al contrario, a sorprenderci ad ogni micro variazione. Considerando tanto gli esperimenti primordiali dei maestri della sperimentazione, quanto quelli più attuali dei musicisti elettronici dei nostri giorni, Mingle riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo in cui approfondire le dinamiche della composizione digitale abbinata a quella più tradizionale scritta sul pentagramma.
Le “voci” interpellate non lasciano mai trasparire incertezza e l’album si illumina di tessiture minimali, imbevute con maestria di soluzioni alcoliche, acide e basiche.
Un piccolo manifesto di musica sperimentale con velleità terapeutiche, che concede alla mente di lasciare sulla terra le inquietudini e lo stress per liberarsi in volo tra oasi di pace e di luce piena.
Col supporto della brillante etichetta ucraina Kvitnu, Mingle ha realizzato un magnifico disco da tenere sempre in tasca. Perché, se c’è bisogno di un momento di grande pace, Static è qui per un’ora di ristoro.