Dagheisha about Volya

Tre brani che sanciscono la definitiva consacrazione internazionale per un’artista di cui si è parlato troppo poco negli ultimi anni. ‘Volya’ significa libertà e per Kateryna Zavoloka x libertà non è soltanto musica elettronica ma anche artwork e potenza delle immagini. Non a caso cura la veste grafica di tutte le release della Kivitnu ed ha realizzato un paio di copertine anche per Seefeel. Ho avuto modo di conoscerla abbastanza bene durante la sua permanenza a Foligno per il Dancity Festival e mi sono trovato di fronte una ragazza di una dolcezza e di una timidezza quasi surreali in un periodo storico come questo. Mentre veniamo investiti da tonnellate di informazion digitali e le sfruttiamo per ottenere maggiore visibilità nei confronti degli altri, Zavoloka sperimenta come se si trovasse in un laboratorio, gioca con i suoni e li traduce in visioni solenni. Le sue collaborazioni con Kotra, Aphex Twin e Laetitia Morais l’hanno sicuramente arricchita e dopo avere raggiunto l’emblema della purezza con ‘Vedena’ ci regala tre tracce completamente diverse e disturbanti. Il lavoro è dedicato all’Ucraina, tormentata dalla guerra, e non potrebbe essere altrimenti visti i beat rovinosi e cruenti che tagliano in due l’ep. Sono sincero. Non mi aspettavo che ‘Volya’ fosse così oscuro e soffocante ma proprio per questo mi ha appassionato fin dal primo istante. ‘Slavlennya’ rappresenta l’apice di un percorso compositivo tra ambient, idm e avanguardia che in pochi hanno avuto il coraggio di compiere.

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